LE CAUSE DELLA IICB – INSUFFICIENZA INTESTINALE CRONICA BENIGNA
L’Insufficienza Intestinale Cronica Benigna (IICB) è definita come la riduzione persistente della funzione intestinale al di sotto del minimo necessario per l’assorbimento di macronutrienti e/o acqua ed elettroliti al punto che un’integrazione parenterale è necessaria per mantenere la salute e/o la crescita [Pironi 2016]. Ciò esclude le situazioni di deficit di funzione intestinale che non richiedono integrazione parenterale o le situazioni dove la nutrizione parenterale è effettuata in presenza di una normale funzione intestinale (es: anoressia nervosa). Il termine benigna si riferisce al fatto che vengono escluse le cause neoplastiche alla base della condizione. La durata della IICB può essere di mesi o anni (IICB reversibile) o di tutta la vita del paziente (IICB irreversibile).
Tipologie di IICB la classificazione funzionale è quella più idonea ovvero:
- IICB Tipo I (condizione acuta a breve termine ed autolimitantesi)- es ileo post operatorio, in corso di sepsi o malattia severa.
- IICB Tipo II: condizione acuta prolungata, spesso in pazienti metabolicamente instabili, richiedenti cure complesse multidisciplinari e supplementi endovenosi per periodi di settimane o mesi in conseguenza di una grave malattia intestinale (es: necessità di estesa resezione intestinale per volvolo, ischemia, trauma addominale): sono pazienti che necessito cure specialistiche da parte di team multidisciplinari esperti della problematica e di periodi di ricovero in ambiente intensivo/subintensivo
- IICB Tipo III: condizione cronica in pazienti metabolicamente stabili, richiedente supplementazione endovenosa per mesi o anni. Può essere reversibile o irreversibile e rappresentare l’esito di una IICB tipo II, o di una malattia sistemica o intestinale progressiva, o di una malattia digestiva congenita, o la fase terminale di una neoplasia pelvica o intraddominale .
I dati di lettratura sono concordi nell’indicare che l’ 80% dei pazienti che vanno incontro a reversibilità della IICB lo fanno entro i primi 2 anni; nel restante 20% la riabilitazione può avvenire fino a 5 anni
Circa il 50% delle riabilitazioni avviene in seguito ad interventi chirurgici di ricostruzione della continuità intestinale i quali, normalmente, vengono effettuati entro i primi 12 mesi.
L’intestino corto, le fistole intestinali, la dismotilità, l’occlusione meccanica e un estesa malattia del tenue sono le principali condizioni fisiopatologiche che possono produrre IICB.
LE CAUSE CHE DETERMINANO LA IICB
L’insufficienza intestinale può essere dovuta a cinque condizioni principali che possono verificarsi da soli o in concomitanza:
-
Intestino corto,
-
Alterazione della motilità intestinale
-
Malattie della mucosa intestinale
-
Fistole entero-cutanee
-
Occlusione Intestinale
Il malassorbimento intestinale è responsabile di circa i due terzi dei casi, dovuto ad un intestino corto (la causa principale di IICB sia nel bambino che nell’adulto). Seguono per frequenza dei casi le alterazione della motilità intestinale, una specie di paralisi dell’intestino, per cui il cibo non può progredire lungo l’apparato digerente; le malattie della mucosa e le fistole.
1. Sindrome dell’Intestino Corto
Si verifica quando manca gran parte dell’intestino; la conseguenza è il malassorbimento, cioè l’individuo non assorbe quello che mangia; l’intestino corto è la conseguenza di interventi chirurgici di resezione intestinale; può essere presente alla nascita per malformazioni congenite; l’intestino è la causa più frequente di insufficienza intestinale cronica (circa il 70% dei casi); Leggi la Sindrome dell’Intestino Corto
2. Alterazioni croniche della motilità intestinale:
Si verifica quando la progressione degli alimenti lungo il tubo digerente è bloccata o ostacolata; la conseguenza principale è la riduzione dell’alimentazione per evitare i sintomi causati dalla presenza di alimenti nell’intestino (nausea, vomito, gonfiore e dolore addominale);
3. Alterazioni diffuse e non reversibili della mucosa intestinale:
Si verifica quando gran parte dell’intestino è colpito da una malattia che non consente l’assorbimento delle sostanze nutritive; anche in questo caso la conseguenza è il malassorbimento, cioè l’individuo non assorbe quello che mangia;
4. Fistole intestinali:
Accade quando si formano dei collegamenti diretti tra l’intestino e la parete addominale oppure tra 2 tratti di intestino distanti tra loro, con perdite di gran parte degli alimenti, prima che avvenga l’assorbimento; anche in questo caso la conseguenza è il malassorbimento, cioè l’individuo non assorbe quello che mangia.
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