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In occasione dell’ultimo convegno Ecm promosso da Un Filo per la Vita Onlus, il prof. Loris Pironi espone la sua relazione improntata all’approfondimento del tema riguardante l’approccio diagnostico della IICB: quali sono i criteri di definizione di Insufficienza Intestinale e quali invece di Deficit Intestinale.

 

La Diagnosi di Insufficienza Intestinale richiede la presenza contemporanea di due criteri: il primo è rappresentato dalla “perdita della funzione intestinale”: ovvero dalla “riduzione dell’ assorbimento di macronutrienti e/o acqua ed elettroliti” e la seconda è “soglia per la perdita di funzione” rappresentato dalla “necessità di integrazione endovenosa per mantenere la salute e/o la crescita”.

La terapia primaria è il programma di Nutrizione Parenterale che richiede una gestione complessa e appropriata ma spesso non sempre rispondente ad una erogazione adeguata e un criterio codificato e omogeneo in tutto il territorio nazionale.

 

Esistono condizioni che possono essere trattate con la NPD anche se non sono Insufficienza Intestinale, quali:

  • Ridotta alimentazione orale ma intestino integro (ipofagia-anoressia dovute alla malattia, anoressia nervosa, altre malattie psichiatriche)
  • Alterazione dell’apparato digerente ma assorbimento intestinale conservato (alterazioni della deglutizione, disfagia)
  • Rifiuto della nutrizione enterale altrimenti efficace
  • Necessità di supplementare esclusivamente vitamine e oligoelementi

 

IICB e NPD NON SONO SINONIMI

Questo per far comprendere che Insufficienza Intestinale e NPD (Nutrizione Parenterale Domiciliare) non sono sinonimi: Tutti i pazienti con insufficienza intestinale sono in NPD, ma non tutti i pazienti che sono in NPD hanno insufficienza intestinale

La gestione del paziente con IICB rimane ancora una situazione altamente complessa. Al riguardo il PDTA elaborato dal prof. Pironi e il network multidisciplinare presso il Centro IICB del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi rappresenta la complessità e la necessità di collaborazione continua sul singolo paziente. Un approccio che è finalizzato al risoluzione del problema ovvero alla riabilitazione intestinale del paziente.

 

 

PDTA elaborato dal prof. Pironi presso il Centro IICB Policlinico Sant’Orsola Malpighi

 

 

Quando ciò avviene l’insufficienza intestinale diventa Deficit di funzione Intestinale ovvero (fonte ESPEN) quella riduzione di assorbimento intestinale che non necessita della supplementazione endovenosa per mantenere lo stato di salute e di crescita.

Come fare a capire quando passare da una situazione all’altra? Dopo un attento monitoraggio sul paziente valutando la malattia e condizioni di base si valutano i bilanci nutrizionali (idrico, elettrolitico, energetico, proteico) che orientano verso il passaggio da uno stato all’altro.

Sicuramente possono esistere casi di diagnosi «incerta», dovuti a fattori «esterni» alla funzione intestinale e infine sono necessari studi per definire i criteri per identificare e quantificare i casi «incerti»

Qui l’intervento del prof. Pironi: