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Il Prof. Loris Pironi approfondisce il tema delle terapie ormonali e su come esse agiscono nel miglioramento

della funzionalità intestinale residua nei pazienti adulti affetti da IICB con Sindrome dell’Intestino corto

 

Il Prof. Loris Pironi, Specialista Gastroenterologo, Nutrizione Clinica, Direttore del Centro IICB presso il Policlinico Sant’Orsola Malpighi, nonché membro del Comitato Scientifico di Un Filo per la Vita Onlus, approfondisce il tema relativo alle terapie ormonali nella cura della Sindrome dell’Intestino Corto nei pazienti adulti con Sindrome dell’Intestino Corto (SBS)

 

Come sappiamo la causa principale di insufficienza intestinale cronica benigna è rappresentata dalla Sindrome Dell’intestino Corto che si attesta al 66% mentre il 25% è rappresentato dalla Dismotilità il 6% da Malattie della mucosa e nel 3% da Fistole Entero Cutanee. Questi dati riguardano la casistica di pazienti con insufficienza intestinale cronica benigna nel corso del 2022 rappresentata da 248 pazienti curati nel centro IICB di Bologna

Per quanto riguarda le terapie ormonali tutto nasce dalla molecola Proglugacone prodotta sia a livello del pancreas sia a livello intestinale. Con azioni diverse GLP-1 e GLP-2 che interagiscono con l’apparato digerente; in particolare l’azione prodotta GLP-1 determina un rallentamento nello svuotamento gastrico

 

Gli effetti su paziente con Morbo di Chrohn e intestino corto tipo I

Alcuni studi elaborati inerente tali trattamenti terapeutici sono stati prodotti al fine di rilevare la possibilità di miglioramento della funzione intestinale nei pazienti con intestino corto, precisamente con quelli del tipo uno con una stomia ad alta portata. In particolare il trattamento con il Liraglutide applicato ad un paziente con morbo di Crohn con Intestino corto di tipo I e in terapia parenterale con infusione di circa 6 lt a notte ha portato alla possibilità di ridurre il volume della parenterale infusa senza avere effetti avversi

In merito invece all’azione prodotta dalla molecola GL P2 gli effetti noti sono quelli di stimolare il transito intestinale che determina l’aumento dei villi nella superficie della mucosa e di conseguenza ne aumenta l’assorbimento intestinale; inoltre si verifica altro aspetto importante dato dal rallentamento del transito intestinale soprattutto a livello gastrico

 

Gli effetti su paziente con intestino corto tipo II

Nel caso di un paziente trattato con Teduglutide GL P2 con intestino corto di tipo II con effettuazione per quattro giorni alla settimana di nutrizione parenterale, il farmaco ha portato allo svezzamento completo della nutrizione parenterale; effetti collaterali verificatesi hanno riguardato l’insorgere di calcoli renali

 

Gli effetti su paziente con intestino corto tipo III

Infine altro caso di un paziente con intestino corto di tipo trattato con Teduglutide, tre giorni alla settimana nutrizione parenterale basso volume e bassa energia la terapia purtroppo applicata non è stata tollerata pertanto si è reso necessario la sospensione poiché il trattamento provocava dolori addominali e senso di pienezza gastrica, il trattamento in questo caso non è andato a buon fine

Tenendo conto degli studi elaborati prodotti e della letteratura che è stata sviluppata riferendoci a tale farmaco possiamo ritenerlo un successo nel caso in cui si verifichi la riduzione della nutrizione parenterale necessaria di almeno il 20% rispetto al baseline.

 

Terapia VS Effetto Placebo

 

Il dato di letteratura che ha permesso a questo farmaco di essere registrato viene da uno studio che ha rilevato un successo nel 63% dei pazienti trattati con tale terapia. Lo stesso studio ha però rilevato che nel 30% degli stessi pazienti trattati con placebo ugualmente successo.

 

Questo perché?

I ricercatori hanno concluso che se si fa un monitoraggio stretto e attento da parte dei centri IICB specialistici nella gestione dei pazienti possiamo avere dei buoni risultati. Pertanto, la necessità di dare a tutti i pazienti la stessa qualità di cura appropriata è fondamentale.

L’importanza di verificare ogni step riguardante il trattamento terapeutico a beneficio di un controllo pieno del paziente è stato il criterio alla base della realizzazione del documento (*aggiornamento delle linee guida Espen sulla IICB pubblicate nel 2023) per determinare le modalità di selezione del paziente, la sequenza di valutazione e monitoraggio nell’arco del tempo dopo che è iniziata la parenterale e le modalità con la quale deve essere aggiustato il volume di nutrizione parenterale in base ai parametri che sono sostanzialmente legati all’output del volume urinario.

 

All’interno di questi i parametri di monitoraggio ovviamente che sono:

  • gli studi di bilancio che vanno correttamente effettuati,
  • nel controllo delle varie funzionalità d’organo sottolineo quella pancreatica
  • la valutazione e l’attenzione per gli eventi avversi e
  • la necessità di fare nei pazienti col colon indagini endoscopici colonscopia gastroscopia

 

I dati più recenti su questo farmaco sono quelli quelli del registro internazionale della Teduglutide che all’industria deve tenere per conto dell’FDA un registro che si baserà su un follow-up di 10 anni questi sono i primi sette anni di follow-up.

 

Elementi rilevati

 

  • Non vi è stata osservazione di comparsa di cancro colo-rettale nei pazienti trattati con Teduglutide piuttosto che nel gruppo di controllo non trattato
  • Nei pazienti trattati con T. è stata rilevata una maggior frequenza di polipi del colon però anche fronte a un maggior numero di colonscopie cui questo gruppo è stato sottoposto
  • e poi sempre in questo gruppo una maggior numero neoplasie benigne del tratto gastrointestinale differenti da quelli che sono i polipi del colon
  • per quello che riguarda gli eventi avversi sono un po’ più frequenti nei pazienti trattati con T. rispetto a quelli non trattati ma va riferito che quelli relativi all’attutite erano il 28% degli eventi avversi e nel 20% dei casi portavano come avete visto nel caso precedente alla sospensione della terapia
  • ancora per parlare delle condizioni un po’ più frequenti cui stare attenti in aumento degli enzimi pancreatici spesso sintomatico spesso ritorna nella norma
  • Comparsa di nausea, sepsi e disidratazione che è un aspetto importante da sorvegliare
  • Efficacia: via sia una riduzione significativa sia nel volume delle N.P- sia dei giorni di frequenza della stessa con una sospensione della stessa in alcuni casi (si veda specifiche nel video)

 

Tutto questo è riportato nell’aggiornamento delle linee guida Espen sulla insufficienza intestinale pubblicate nel 2023 con il capitolo cinque dedicato all’intestino corto con 34 raccomandazioni che comprende tutta la gestione della Sindrome dell’intestino.

Guarda l’intervento integrale del Prof. Loris Pironi