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Tra le complicanze che i pazienti affetti da IICB possono sviluppare effettuando la nutrizione artificiale oltre a quelle infettive di cui abbiamo parlato in precedenza rientrano quelle trombotiche ed epatiche.

Tra le complicanze correlate al catetere centrale venoso (CVC), oltre a quelle di tipo infettivo di cui vi avevamo parlato qui (https://cutt.ly/nX5NDmD) rientrano anche le trombosi venose da CVC . Inoltre non legate al CVC ci sono e le complicanze epatiche (IFALD). Ne parliamo ancora con la Dottoressa Marta Ossola, SC Dietetica e Nutrizione Clinica, Città della Salute e della Scienza di Torino intervenuta all’utimo convegno Ecm promosso da Un Filo per la Vita Onlus

 

Che cos’è la TROMBOSI?

 

La trombosi venosa è una patologia causata dalla formazione di un coagulo di sangue (trombo) in grado di ostruire il torrente circolatorio in una o in diverse vene profonde dell’organismo.

 

Nella Trombosi venosa da CVC esistono tre condizioni

 

  • Guaina fibroblastica (o fibrin sleeve): può rivestire il catetere per tutta la sua lunghezza. Non comporta rischi di embolia polmonare.
  • Trombosi venosa periferica o prossimale: in prossimità dell’ingresso del catetere nella vena. La presenza di una trombosi di questo tipo normalmente non interferisce con l’utilizzo del catetere, che può essere lasciato in sede iniziando ovviamente un appropriato trattamento anticoagulante
  • Trombosi venosa centrale o distale: questo tipo di trombosi coinvolge tipicamente la vena cava superiore e/o le vene anonime; Quando è occlusiva, può provocare una sindrome della cava superiore. è bene però non rimuovere immediatamente il dispositivo, ma solo dopo un adeguato periodo di trattamento anticoagulante

 

L’indicazione terapeutica, nel caso di Trombosi superficiale: eparina a dose piena e controllo ecodoppler a 30 gg dalla diagnosi; nel caso di Trombosi venosa profonda scoagulazione per tre mesi.

La conseguenza più sera delle trombosi da infezione correlate al catetere è quella relativa all’esaurimento degli accessi.

FREQUENZA DELLE TROMBOSI DA CVC

 La frequenza di tale complicanza varia da 0,05-0,08 casi per 1000 giorni di catetere e nel ns caso corrisponde al 4% dei Pazienti in trattamento. Si veda il dato riportato di seguito:

 

 

L’importanza della PREVENZIONE 

 

  1. Scegliere per la venipuntura una vena il cui diametro interno sia almeno il triplo del diametro esterno del catetere (diametro della vena in mm = pari o superiore al diametro del catetere in Fr)
    1. Utilizzare sempre la venipuntura ecoguidata e preferire i kit da microintroduzione
    2. Utilizzare metodi intra-procedurali di tip location (preferire – ovunque sia applicabile – il metodo dell’ECG intracavitario o la ecocardioscopia con bubble test), posizionando la punta del catetere in prossimità della giunzione cavo-atriale
    3. Stabilizzare in modo adeguato il catetere mediante una strategia multimodale (sito di emergenza appropriato + colla in cianoacrilato + sutureless device + medicazione trasparente semipermeabile
    4. la profilassi con EBPM sottocute (100 unità/kg/die) è indicata soltanto in pazienti selezionati (pregressa trombosi venosa da catetere; patologie trombofiliche congenite; pregresse trombosi venose di vario tipo in pazienti affetti da patologie notoriamente associate a rischio trombotico; etc.).

         

        Le complicanze Epatiche (IFALD)

         

        Le complicanze epatiche le riassumiamo nel termine IFALD, ovvero le epatopatie associate a insufficienza intestinale le conseguenze possono derivare o dal trattamento o dalla patologia sottostante.

         

        I fattori di rischio dell’IFALD possono essere correlati al tipo di nutriente o indipendenti al nutriente e si differenziano leggermente tra il pediatrico e l’adulto.

        Per quel che concerne l’aspetto dei nutrienti, sicuramente per entrambi, sia adulti che pediatrici, l’overfeeding (la sovralimentazione) è un aspetto importante e anche l’utilizzo di certe emulsioni lipidiche. Quello che invece non dipende dal trattamento della NP è, per quanto riguarda il bambino, la prematurità, il basso peso, la presenza di atresia intestinale.

         

        Nell’adulto, l’intestino molto corto, le sepsi, il danno da farmaco, da alcol entrambi associati alla mancanza di nutrizione enterale o orale.

         

         

         

         

        Video Complicanze Trombosi e Ifald da min. 14.50:

         

        Qui l’intervento della Dr.ssa Marta Ossola

        Video Complicanze Trombosi e Ifald da min. 14.50:

         

         

         

         

        Le immagini, il video e i contenuti di questo articolo sono tratti dagli atti esposti dalla Dott.ssa Ossola in occasione del XII Convegno Ecm promosso da Un Filo per la Vita Onlus.