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Insufficienza o Deficit Intestinale nel Paziente Pediarico.

La Dott.ssa Antonella Diamanti, Responsabile UO Nutrizione Artificiale presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù fa luce sull’argomento e descrive i diversi profili clinici

 

Insufficienza o Deficit Intestinale: sostanzialmente afferma la Dott.ssa Diamanti sta nella funzione d’organo

Per Deficienza Intestinale intendiamo la necessità di effettuare la Nutrizione Parenterale in assenza di una funzione intestinale alterata. Viceversa l’ Insufficienza Intestinale è una funzione intestinale alterata che determina la necessità di effettuare una nutrizione parenterale.

INSUFFICIENZA O DEFICIT INTESTINALE NEL PAZIENTE PEDIATRICO 1

 

Quali sono le differenze tra le due condizioni?

Il Deficit Intestinale esordisce nel bambino e adolescente; generalmente si tratta di programmi di breve termine e sono, in linea generale trattamenti intra-ospedalieri (non sempre)

 

Insufficienza O Deficit Intestinale nel Paziente Pediatrico 2

Esistono delle indicazioni e delle condizioni che portano alla D.I e che si correlano con alcuni profili clinici. Queste indicazioni che portano alla necessità di NPD sono:

 

  1. Necessità di riposo intestinale che corrisponde al paziente chirurgico
  2. Intolleranza alla Nutrizione Enterale che corrisponde al paziente Neurodisabile
  3. Rifiuto della Nutrizione Enterale che corrisponde al paziente con DCA (Disturbo con comportamento Alimentare)

Tornando all’argomento prioritario, ovvero all’insufficienza Intestinale quali sono le caratteristiche distintive e diverse rispetto alla condizione di deficienza intestinale?

Intanto l’esordio è più precoce, generalmente neonatale. Inoltre i programmi possono essere di breve termine, ma qualche volta anche di lungo termine e ospedalieri per poi diventare nella maggior parte dei casi domiciliari. In questo caso le indicazioni prevalenti sono orientate verso la nutrizione parenterale domiciliare.

Insufficienza O Deficit Intestinale nel Paziente Pediatrico 3

Come esordisce l’insufficienza intestinale? Come si fa a capire che si tratta di IF?

La condizione di Diarrea intrattabile, ad esempio nel neonato, ci spinge ad approfondire. Questa è caratterizzata da una non evidente causa infettiva. Il neonato inoltre presenta una resistenza alla comune gestione nutrizionale. Necessità della nutrizione parenterale. Pertanto in questo caso ci troviamo di fronte ad un paziente con una potenziale insufficienza intestinale. 

Le diarree intrattabili non sono tutte uguali continua la Dottoressa Diamanti. Le possiamo classificare in tre casistiche:

  • Diarrea non infiammatoria con PLE ovvero associata a protidodispersione (Situazione patologica in cui il tubo digerente perde proteine plasmatiche) rappresentate sostanzialmente da anomalie dei vasi linfatici
  • Diarrea non infiammatoria senza protidodispersione sono rappresentate da intestino corto, le intolleranze, le enteropatie allergiche, i Malassorbimenti selettivi, le Patologie metaboliche, le insufficienze pancreatiche e le enteropatie disendocrine.
  • Diarrea infiammatoria. 

Le tipologia di IF da associare sono tre:

  • Tipo 1 Acuta di poche settimane
  • Tipo 2 Sub-acuta poche settimane o mesi
  • Tipo 3 cronica mesi o anni

 

Ci sono delle condizioni che rivelano un’associazione da Deficit Intestinale e Insufficienza Intestinale

Un profilo clinico di questa condizione è sicuramente rappresentato dal paziente oncologico che può oscillare da una deficienza di tipo intestinale ad una diarrea intrattabile e quindi ad una forma di IF. 

Stessa situazione che può riguardare il paziente neuro disabile.

 

In conclusione, il concetto di ID (Deficit Intestinale) implica la necessità di impiegare la NP (nutrizione parenterale) in assenza di una chiara insufficienza d’organo. In tali pazienti la NP sarà chiaramente di breve durata e prevalentemente intra-ospedaliera.

Il concetto di IF (Insufficienza Intestinale) implica invece la necessità di ricorso alla NP per una chiara condizione di deficit della funzione digestiva. E’ possibile che alcune forme di ID rappresentino in realtà  di cui ancora non è chiara la patogenesi.

 

Qui l’intervento della Dr.ssa Antonella Diamanti 

 

Le immagini, il video e i contenuti di questo articolo sono tratti dagli atti esposti dalla Dott.ssa Diamanti in occasione del XII Convegno Ecm promosso da Un Filo per la Vita Onlus.