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La Gestione del Paziente nelle Regioni: il Piemonte. Antonella De Francesco ci racconta l’esperienza di cura, assistenza e accompagnamento verso le persone adulte con IICB presso il Centro di riferimento Città della Salute e della Scienza di Torino.

 

La dott.ssa Antonella De Francesco, Direttore della Struttura Complessa di Dietetica e Nutrizione Clinica, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale Molinette e membro del Comitato Scientifico di Un Filo per la Vita Onlus, delinea l’esperienza di seguire e gestire la cura e l’assistenza di persone adulte affette da insufficienza intestinale cronica benigna in nutrizione artificiale nel suo Centro, in Piemonte.

In particolare si sofferma sulla gestione della transizione dall’età pediatrica a quella adulta così come avviene in Piemonte. “Un aspetto importante che bisogna tener conto nella riuscita del percorso di cura del paziente con tale patologia, è sicuramente l’organizzazione interna del Centro di riferimento dedicato agli adulti ben collegato al centro pediatrico” afferma la De Francesco.

Un’esperienza clinica verso questa tipologia di patologia con annessa terapia, che la Città della Salute e della Scienza di Torino ha intrapreso nel 1985 e che ha visto un aumento dell’incidenza e della prevalenza  del numero dei soggetti con IICB dipendenti da NPD (nutrizione parenterale domiciliare). “Un dato di crescita riguardante la dipendenza dalla NPD che però negli ultimi anni si sta stabilizzando e in previsione si modificherà in quanto l’utilizzo di nuove terapie farmacologiche permette il graduale svezzamento da essa” sostiene la specialista.

La Transizione: tutte le fasi di questa importante fase di passaggio

L’organizzazione nella gestione della transizione beneficia di alcuni aspetti facilitanti dovuti principalmente al fatto che i pazienti provengono tutti dalla Regione Piemonte, ma anche grazie al dialogo costante e costruttivo tra i due centri che permette un passaggio naturale e positivo tra le due equipe dei medici.

Come avviene: le fasi includono innanzitutto un trasferimento di consegne sulla base della documentazione clinica storica del paziente che il responsabile medico pediatrico consegna al team del centro adulto. Inoltre il paziente viene accompagnato dallo stesso che ha il compito di introdurlo in modo consapevole ma rassicurante nel nuovo ambiente nel quale conoscerà gli specialisti e gli infermieri che si occuperanno di lui.

La prima visita con il confronto medico-dietista sancirà poi l’avvenuto passaggio. Indubbiamente sul fronte psicologico il lavoro per il giovane paziente sarà impegnativo e su questo stiamo lavorando affinché si possa strutturare un percorso di accompagnamento psicologico specialistico che attualmente manca, considerando che il paziente non sarà più accompagnato dai genitori ma inizierà a diventare autonomo, sia per quanto riguarda le visite, sia per quanto riguarda la gestione della terapia.

Qui il video dell’intervento avvenuto in occasione dell’11° Convegno ECM di Un Filo per la Vita Onlus

La gestione del paziente adulto con IICB in Piemonte Dr A. DE FRANCESCO,  Città della Salute TO