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*Antonella Diamanti-°Maria Immacolata Spagnuolo
*Ospedale Bambino Gesù, Roma
Clinica pediatrica Università Federico II, Napoli
Coordinamento Area di Nutrizione SIGENP

Nell’ambito della Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP), ed in particolare nell’ambito dell’Area di Nutrizione coordinata dalla Dr. Diamanti (“Bambino Gesù”-Roma ) e Spagnuolo (“Federico II”-Napoli),

è stato avviato uno studio longitudinale sull’impatto della formulazione lipidica di terza generazione (SMOF) rispetto ai lipidi di prima e seconda generazione (Intralipid, Medialipid e Clinoleic). Nonostante infatti molti centri esteri usino ormai in soggetti in NP di lungo termine gli SMOF, i vantaggi di questa formulazione lipidica rispetto alle altre sono ancora soltanto teoriche, dal momento che in pediatria, al di fuori dell’epoca neonatale, esiste un solo studio di comparazione effettuato dal Prof . Goulet dell’Ospedale Necker di Parigi, effettuato in soggetti in Np di lungo termine. Pertanto come gruppo di nutrizione italiano abbiamo sentito l’esigenza di avviare valutazione clinica di comparazione tra nuove e vecchie formulazioni lipidiche. In Italia inoltre, mentre per le vecchie formulazioni lipidiche si dispone di un compounding farmaceutico che consente di effettuare le sacche a doppio comparto, agevolando molto il lavoro delle famiglie a domicilio e riducendo il rischio legato alla maggiore manipolazione della linea infusionale, ciò non è ancora fattibile per gli SMOF. Per tale motivo nella realtà italiana abbiamo preferito mantenere un atteggiamento di cautela relativamente all’impiego delle nuove formulazioni lipidiche, riservandone l’uso a quelle situazioni in cui si possa ragionevolmente prevedere una lunga dipendenza dalla NP e pertanto il rischio maggiore di sviluppare una complicanza epatica secondaria. I primi dati ottenuti appaiono comunque incoraggianti: pur riguardando solo 8 bambini sembra confermato anche nella nostra esperienza il beneficio degli SMOF sull’andamento dei parametri laboratoristici epatici; non abbiamo inoltre avuto un incremento degli episodi infettivi con l’uso degli SMOF, pur non essendo questi contenuti in sacche bi-compartimentate. In due dei pazienti trattati abbiamo inoltre osservato una cospicua riduzione delle dimensioni delle formazioni microlitiasiche presenti a livello della colecisti. Questi risultati seppure molto incoraggianti, andranno però verificati su un maggior numero di pazienti.

Tuttavia la necessità di infondere queste nuove formulazioni lipidiche dovrà indurci come Società scientifica a chiedere all’industria di poter avere delle sacche a doppio comparto anche nel caso in cui si scelga di utilizzare gli SMOF, per cercare di ottimizzare e facilitare la gestione domiciliare della linea infusionale.

Disappearance of the gallstones under SMOFLipid: true or coincidental association?

Diamanti A, Papa RE, Panetta F

Clinical Nutrition 2013; 32(1): 150-151