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Un’ evento imperniato sul Lavoro e rivolto a caregivers e pazienti

Un evento dedicato ai temi del Lavoro, Diversità, Inclusione sociale e Formazione professionale per pazienti e caregivers  si è svolto in occasione del 10° convegno promosso da “Un Filo per la Vita Onlus”, in collaborazione con il Policlinico Sant’Orsola Malpighi a Bologna. L’iniziativa, patrocinata dal Ministero del Lavoro, Ministero delle Pari Opportunità e Famiglia, Regione Emilia Romagna, Uniamo FIMR, ha messo in campo molteplici strumenti utili al reperimento e mantenimento di un ruolo occupazionale. Pernio tematico di fondo l’importanza del lavoro come via per il miglioramento della qualità di vita del paziente e del caregiver e raggiungimento di integrazione sociale ed economica. Un tema trasversale che tocca tutte le associazione di pazienti, non solo quelle caratterizzate da malattia rara.

In particolare si è svolta all’interno della giornata la tavola rotonda “ “DiverCity Talk”Diversità e Inclusione a che punto sono le aziende pubbliche e private? alla quale hanno preso parte la Sen. Francesca Puglisi, Sottosegretaria al Ministero del Lavoro, Patrizia Paganini, dirigente della Regione Emilia Romagna Alessandra Galeotti del Gruppo multinazionale HERA e Giuliano Ciano portavoce del forum nazionale sull’ Agricoltura Sociale.

“Tutte le persone devono essere incluse nella società e nel mondo del lavoro – ha dichiarato la Sottosegretaria al Ministero del lavoro Francesca Puglisi – lasciarle ai margini significa un grande spreco di capitale umano. Nell’attuale legge di bilancio abbiamo rafforzato i fondi per la non autosufficienza e ora in Senato ci stiamo impegnando per realizzare velocemente una legge sui caregivers familiari”.

Un tema, quello dei caregivers, su cui è intervenuto anche il Presidente di Un Filo per la vita Onlus Sergio Felicioni: “In una famiglia al cui interno c’è un congiunto affetto da una patologia o da disabilità almeno una persona non lavora perché dedica tutta la sua vita e il suo tempo alla cura del proprio caro. Questo decimo congresso è incentrato soprattutto su questo tema: ridare una dimensione lavorativa a chi ha dovuto abbandonare l’impiego e al tempo stesso facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro alle persone con patologie”.

“Una famiglia con una persona affetta da una malattia rara – ha spiegato la dottoressa Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo F.I.M.R. onlus – spende in media 1.500 euro in più senza considerare i costi impliciti che ci sono, come un membro della famiglia che lascia il lavoro o che riduce l’attività lavorativa. All’ultimo censimento del 2018 in Italia sono stati contati oltre 780.000 malati rari”.

L’Emilia-Romagna già da diversi anni è una delle regioni che più investe in questo campo. La dottoressa Patrizia Paganini, dirigente dell’agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna, ha spiegato che “ogni anno la Regione investe 18 milioni in fondi per i disabili. In particolari in azioni a supporto dell’inserimento lavorativo, dell’adattamento dei posti di lavoro e dell’incentivo alle imprese”.

Oltre al dibattito di tipo politico che la Onlus ha messo in piedi per mantenere alta l’attenzione il tema dei diritti in ambito lavoro e tutela per quanto riguarda pazienti e caregivers, l’evento ha visto il susseguirsi di molteplici sessioni che hanno riguardato molti temi.

Innanzitutto grande spazio è stato dedicato alle opportunità di lavoro per pazienti e caregivers sul piano del lavoro dipendente, con la messa in campo di risorse ed interventi  provenienti dal mondo aziendale, agenzie interinali e piattaforme digitali di job/recruiting. In particolare una selezione di agenzie HR Recruiting presenti a livello nazionale hanno dato suggerimenti e indicazioni su orientamento, profilazione e reinserimento professionale,. Non solo. Si è parlato di personal branding, domanda e l’offerta nel mondo del lavoro oggi, collocamento mirato, l’importanza dello smart working oggi, l’approfondimento di piattaforme professional oriented quali Linkedin e molto altro ancora. Infine le stesse sono state coinvolte in uno speciale b2b tra direttori HR e persone interessate a reinserirsi nel mondo del lavoro che ha avuto un successo strepitoso tra i presenti.

Si è inoltre approfondito il tema dell’Agricoltura Sociale e alle opportunità in termini di lavoro, di solidarietà, di responsabilità etica e sostenibilità ambientale da essa rappresentata.  Pratica virtuosa questa, che, attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole, ma anche cooperative sociali, intende favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati nella comunità e al contempo produrre beni. Inoltre beneficio educativo che persone in particolari situazioni di svantaggio e difficoltà traggono da questo ambito.

Un’ intera sessione è stata inoltre dedicata alla Formazione e a tutto ciò che può essere utile in termini di aggiornamento professionale, qualificato e non, finalizzato all’inserimento o al reinserimento di persone con patologia e caregivers che vogliono poter rientrare nel mondo del lavoro. Sono stati presentati i corsi professionalmente più utili per l’ottenimento di un lavoro, così come i corsi erogati dalle Regioni attraverso i centri impiego. La Regione Emilia Romagna è intervenuta presentando le proprie risorse in ambito formativo e i tirocini che la regione offre. Inoltre si è parlato di formazione delle organizzazioni dei pazienti e dei cittadini nel settore salute.

Infine uno sguardo sul Lavoro autonomo con tutorial e interventi formativi da parte di uno Studio Legale, Commercialista e il social media manager Andrea Albanese che ha approfondito l’importanza di Linkedin per la ricerca di un lavoro. Infine in “Storie di Vita e Libera Professione” si sono sviluppati gli interventi di Gioia di Biagio, scrittrice e paziente che parlerà della sua incredibile vita che ha saputo dirottare verso un percorso positivo anche grazie al suo ruolo di scrittrice e autrice e di Alessia D’Epiro che ha parlato della sua Womanboss Academy, ovvero un percorso di coaching che permette di trasformare una “business idea” in una vera e propria start-up.

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